Lega Ciclismo, Beppe Saronni: “Il ciclismo ha bisogno di stabilità, per la sicurezza e il meteo serve un protocollo chiaro”
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Beppe Saronni interviene su alcuni temi fondamentali per la crescita del ciclismo. Atteso protagonista domani al dibattito alla Camera dei Deputati dal titolo “Ciclismo, Valori e Territori”, con il Presidente Lorenzo Fontana e il Presidente della Lega Ciclismo, Roberto Pella, nel quale verrà presentata l’attesa Coppa Italia delle Regioni 2025, l’ex campione di ciclismo, ma anche a lungo team manager e ora Vicepresidente di Lega designato dalla FCI, si propone indubbiamente come una figura di grande esperienza che può dare un contributo importante al dibattito che nelle scorse settimane ha visto espriemersi anche Gianni Bugno e Vincenzo Nibali.
In programma a Montecitorio, l’evento “Ciclismo, Valori e Territori” è stato fortemente voluto da presidente Lega della Ciclismo Roberto Pella, che è riuscito a portare il ciclismo anche fra le istituzioni, raccogliendo consensi e fondi importanti per il movimento. Alla presenza del Presidente della Camera Lorenzo Fontana, dei Ministri Andrea Abodi (Sport e Giovani), Daniela Santanché (Turismo), Giancarlo Giorgetti (Economia e Finanze) e Eugenia Roccella (Famiglia, Natalità e Pari Opportunità), sarà una occasione importante che vedrà coinvolti anche Bugno, Nibali, Saronni e Francesco Moser.
“Roberto Pella è una figura importante, con grande intraprendenza, e ha sensibilizzato le Istituzioni, che stanno supportando progetti rilevanti – commenta Saronni – Essere in quell’ambiente è un onore, ma anche un’opportunità per farci ascoltare. Il nostro sport sta scomparendo dai media e dobbiamo pensare anche ad altre iniziative. Personalmente, ritengo di poter essere utile anche su altre tematiche. Mi considero un uomo di campo e penso alla sicurezza, ai progetti per la mobilità, alle problematiche delle gare e al supporto agli organizzatori.”
“Siamo un’istituzione con attori molto diversi tra loro: corridori, organizzatori, squadre – analizza l’iridato di Goodwood – Non è facile lavorare tutti assieme. Io, ad esempio, rappresento anche la FCI e devo tener conto di quel mondo, cercando di far coincidere esigenze ulteriori e differenti. Ciò che mi fa piacere è vedere come ci sia la volontà di costruire qualcosa di positivo per il nostro settore, che sta attraversando un momento di difficoltà. Come sapete, sono stato atleta e poi manager, portando al ciclismo circa 500 milioni di euro in sponsorizzazioni nel corso degli anni. Andare tutti nella stessa direzione, però, non è mai semplice. Il mondo non è solo bianco e nero, c’è anche il grigio, che è il risultato di una mediazione. Poi, ovviamente, per realizzare i progetti servono le risorse. Dico tutto questo con spirito costruttivo, perché voglio dare il mio contributo in questa direzione. Non voglio essere di parte, ma una riflessione la posso fare. Il periodo legato alla campagna elettorale FCI è terminato. Il ciclismo ha bisogno di stabilità per portare avanti i programmi di lavoro. Ora tutte le parti possono finalmente sedersi e pianificare insieme le progettualità.”
Tra i temi più caldi indubbiamente la sicurezza, sul quale Saronni porta un esempio concreto: “Per quanto mi riguarda, la sicurezza in gara è fondamentale – aggiunge- Non vorrei più vedere situazioni come quella della Tre Valli 2024, sospesa per maltempo. Anche la Lega Ciclismo deve lavorare per trovare soluzioni e protocolli che aiutino a prevenire certe problematiche. Viviamo un’epoca in cui le condizioni meteo influenzano sempre di più le corse, come abbiamo visto anche al Giro d’Italia con diversi episodi. Prevenire queste situazioni è essenziale (gli strumenti meteo ce lo permettono), perché non possono essere lasciate solo alla decisione dei corridori. Li capisco, non è facile gareggiare in condizioni estreme, ma ci sono anche altri attori che devono prendere decisioni. Sicuramente il corridore deve essere tutelato, ma servono anche strumenti per agire rapidamente. A Varese, ad esempio, con un protocollo chiaro si sarebbe potuto neutralizzare la gara e ripartire. La Lega del Ciclismo Professionistico deve lavorare per definire queste soluzioni: un insieme di procedure prestabilite per evitare cortocircuiti e gestire al meglio situazioni di emergenza”.
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